Tempio della Pace

Parrocchia SS Nome di Gesù alla Pace in Padova

La Storia

Il Tempio della Pace è la storia delle sofferenze patite dai Padovani a causa delle guerre degli ultimi ottant’anni, una storia scritta nelle pietre che indica chiaramente la via della pace.

Nei decenni successivi la zona è diventata il centro direzionale della città, con molte banche, il tribunale, l’Università: tutto ciò è cresciuto in maniera incontrollata, senza salvaguardare il tessuto abitativo e frazionando la comunità.

La collocazione vicino alla stazione ferroviaria ha portato questa zona a divenire un punto di transito, non solo di studenti o pendolari, ma anche di chi è in cerca di lavoro, di pane, e purtroppo di traffici di droga e prostituzione.

La memoria storica delle sofferenze causate dalla guerra è stata una delle cause che hanno fatto fiorire l’esigenza di pace, non solo come assenza di conflitti, ma anche come bisogno di costruirla nella giustizia e nell’attenzione al rispetto dei diritti fondamentali della persona. 

Per questo l’inizio dell’anno è divenuto per i cattolici la giornata mondiale della pace, con il messaggio del Papa che anno per anno puntualizza aspetti particolari per la costruzione di una convivenza pacifica. 

Anche nella nostra comunità sono sorte iniziative e proposte di pace, ci sono ad esempio le Cucine Popolari, dove si procura un pasto caldo a chi è povero, ma anche ascolto, aiuto medico, ci sono circa trenta operatori (medici, obiettori, suore e volontari) che accolgono questi fratelli. 

Alla stazione ci sono i volontari della Croce Rossa che alla notte offrono qualcosa di caldo, ma anche aiuto medico e una mano a chi vuole cambiare vita. Spesso i locali del patronato del tempio sono utilizzati da gruppi di immigrati per incontri di preghiera o di amicizia fra connazionali.

La Parrocchia da anni propone un percorso di veglie sulla pace per sensibilizzare su questi problemi e invitare a vedere cosa ciascuno può fare.

Il 4 novembre di ogni anno si tiene in questo Tempio una messa di suffragio con i cappellani militari e le varie autorità cittadine.

Qualche anno fa un signore entrato nel Tempio ha detto: “Tutti questi morti mi fanno tenerezza per la loro giovane età, e rabbia per chi ha scatenato le guerre.”

Quanti entrano in questo sacrario che ospita le spoglie di tanti giovani non possono non provare una forte condanna per la guerra e un forte desiderio di pace, non solo fra le nazioni, ma anche nella propria città, nell’ambiente in cui si vive, nel proprio cuore.