“Il Gazzettino di Padova” di Domenica 07 Gennaio 2018, pagina 5
Al Tempio della Pace il vescovo ha celebrato la messa davanti ai cristiani di altra madrelingua. Il 14 gennaio Giornata del migrante e del rifugiato: «Ora impariamo a fare spazio nelle nostre case»
PADOVA «Impariamo a fare spazio nelle nostre case, invitiamo le nostre parrocchie e i nostri comuni ad ascoltare e ad avere misericordia. Preghiamo per quanti non riescono a partire e vedono deturpata la loro vita. Cari cristiani, come non percepire anche il silenzio di quanti non hanno voce?».
E’ stato questo l’appello del vescovo, monsignor Claudio Cipolla, ieri mattina durante la santa messa celebrata al Tempio della Pace in occasione della tradizionale Giornata delle Genti che richiama nella chiesa di via Tommaseo le comunità cristiane cittadine di altra madrelingua, su invito della Pastorale dei Migranti della Diocesi, del Vicariato della Cattedrale e della stessa parrocchia della Pace.
Quest’anno filo conduttore era l’attenzione sul tema delle migrazioni. Nella solennità dell’Epifania, manifestazione di Emmanuele alle genti, il vescovo nella sua omelia ha ricordato che fu la stella a guidare i Magi verso Gesù bambino e simbolicamente ora la stella deve guidare i cristiani.
«La stella dei Magi chiama ad un mondo nel quale regna giustizia e pace. La stella è la voce di Dio, bisogno di affetto, di calore e desiderio di un futuro per le persone alle quali si vuole bene. I Magi sono persone libere e seguono la stella che è la libertà di essere se stessi – ha detto il vescovo -. Auguro a tutti di seguire la propria stella e di non aver paura del futuro. Il mio pensiero oggi va a chi non ha la libertà di muoversi, a chi deve vedere i propri cari crescere senza scuole, ospedali, senza nutrimento e senza libertà politica. Chiediamoci che ne è dei tanti che sono detenuti nei campi profughi in Terra Santa, in Libia, in Venezuela e in altri luoghi della terra, di quanti vivono in paesi dilaniati dalla guerra e hanno visto una stella che li chiama a cercare la pace. Ma quanti sono quelli che non hanno la libertà di partire? Noi come Caritas abbiamo una ventina di missionari legati a me, circa 700 legati ad altre congregazioni religiose che stanno lavorando per dare servizi a chi non li ha – ha chiuso don Cipolla -. Lo scorso anno sono stati investiti oltre 25 milioni di euro per far sì che tante persone non siano costrette a fuggire dalla loro terra, costruendo scuole e ospedali. Diamo il benvenuto ai profughi ma pensiamo anche a quello che possiamo fare per non farli partire. Per tutte le genti, se anche i politici facessero la loro parte, il dover partire sarebbe solo una libera scelta».
La celebrazione di ieri mattina, che ha visto la sua conclusione in un momento conviviale nel patronato del Tempio della Pace dove le lingue si sono mischiate unite però nel credo in Dio, ha rappresentato un invito alle comunità parrocchiali a celebrare, domenica 14 gennaio, la 104esima Giornata Mondiale del Migrante e del rifugiato, celebrata dalla Chiesa universale, che per il 2018 ha come tema proprio Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti ed i rifugiati.
La Diocesi di Padova, con il vescovo Cipolla, ha scelto per la tradizionale Marcia diocesana per la Pace istituita da Paolo VI, Agna, il paese della bassa padovana posto tra Bagnoli (dove è insediato il centro di prima accoglienza per gli immigrati della provincia di Padova) e Cona (dove ha sede il grande hub della provincia di Venezia). Ad Agna non si terrà solo la marcia: sono previste attività per tutta la giornata, che coinvolgeranno un territorio più ampio.
Al mattino sono previsti laboratori di Pace diffusi tra Pegolotte dove si parlerà di Dialoghi di Pace, Candiana dove il tema centrale sarà Allargare lo Sguardo e Bagnoli che avrà al centro Disarmare le parole. Nel pomeriggio alle ore 14.30 partirà la Marcia della Pace che si concluderà con la Santa Messa presieduta dallo stesso vescovo Claudio Cipolla.
Luisa Morbiato